Karhu Forward3 Fulcrum Ride



Continua la fase di test dei vari modelli neutri della collezione Primavera-Estate 2012 inviatimi da “Karhu“.
Qui il post iniziale con la veloce descrizione, qui invece il primo post dedicato alle “Karhu Fast3 Fulcrum Ride“.

 

Quelle qui sopra sono invece le “Karhu Forward3 Fulcrum Ride” (la versione da donna è già disponibile online, quella da uomo mi dicono intorno ai primi di maggio, ne sono rimasti sprovvisti a causa di un boom di richieste!).
La cosa strana, che avevo già notato e trascritto nel primo post, è relativa al peso: le “Forward3” sono leggermente più pesanti delle “Fast3” (10 grammi sul mio numero, 10,5 US), ma dichiaratamente più veloci e performanti!
Le varie riviste specialistiche infatti le inseriscono nella categoria A2, mentre le “Fast3” le danno come A3.
Non avendo provato in precedenza né le “Forward”, né le “Forward2” (utilizzate invece con grande soddisfazione da un paio di compagni di squadra, qui il post a riguardo), non posso confrontarle con la versione precedente come fatto per le “Fast3” (avendo già utilizzato due paia di “Fast2”), però posso sempre tentare un confronto tra “Forward3” e “Fast3”.
Parto descrivendo i primi due allenamenti: dopo averle come sempre calzate un po’ di tempo in casa, sabato scorso le ho usate per una corsa di recupero molto tranquilla di 13,5 km e domenica per un lungo particolare (un altro “rischio calcolato”, come con le “Fast3”, vedi qui) di 25 km, ma con all’interno un’ora di variazioni di ritmo alternando per 20 volte 1 minuto forte (a 3’21” al km) a 2 minuti un po’ più tranquilli (a 4’06” al km).
Ecco le mie impressioni:
1) solita cura dei dettagli, ma questa non è una novità;
2) calzata molto confortevole, anche se risultano leggermente meno morbide delle “Fast3”;
3) suola più rigida delle “Fast3”, soprattutto nella zona a metà tra punta e tacco, col fulcro che funge quasi da trampolino: mettendosi con la parte centrale della scarpa in bilico su uno scalino, si sente proprio questa rigidità;
4) in corsa, più si aumenta il ritmo e più si avverte la reattività della scarpa;
5) a ritmi lenti, risultano meno “riposanti” delle “Fast3”.
Se le “Fast3″ sono un modello molto versatile, nel senso che, secondo me, vanno bene per ritmi dai 3’30” al km in su (per intenderci, tranquillamente anche a 6’00” al km!), le “Forward3″ le vedo per un utilizzo meno ampio: direi dai 3’15” in su, ma meno “in su” delle “Fast3”, in quanto a ritmi lenti risultano un po’ troppo secche e pertanto meno “riposanti”.
Del resto, una reattività del genere va sfruttata come si deve!
Come inserirò le due scarpe nelle varie sedute di allenamento?
Le “Fast3” per tutte le corse lente di recupero (quelle dove parto lentissimo e poi aumento leggermente nel finale, a sensazione), le corse lente (anche quelle in progressione) e i lunghissimi.
Le “Forward3” per i medi, le corse lente in forte progressione finale, gli interval training lunghi e i lunghi dove negli ultimi km cerco di andare al massimo.
In realtà, entrambe le scarpe potrebbero essere usate per gli stessi allenamenti, ma avendone a disposizione due… meglio sfruttarle al massimo per come sono state concepite!
La prossima scarpa che analizzerò sarà la “Karhu Flow Fulcrum Ride“, utilizzata per la prima volta mercoledì nell’ultimo allenamento veramente duro a undici giorni dalla Maratona di Padova.
Nel frattempo, le “Karhu Racer Fulcrum Ride Signature Edition“, col nuovo colore che riprende la bandiera finlandese, stanno per arrivare… :-D
Sending
User Review
0 (0 votes)

Posted by