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Karhu Racer Fulcrum Ride Signature Edition

“Maratona di S. Antonio” archiviata (qui la cronaca, qui l’analisi e qui i ringraziamenti, mi son serviti addirittura tre post per “celebrare il nuovo PB in maratona!), recupero attivo superato senza problemi, è arrivato il momento di velocizzare i ritmi, per prendersi qualche bella soddisfazione cronometrica anche nelle prossime gare più corte: ne farò almeno quattro o cinque tra maggio e giugno, con l’unica parentesi “lunga” della “Cortina-Dobbiaco Run” (30 km) del 3 giugno 2012.
Ecco l’occasione giusta per iniziare a utilizzare le “Karhu Racer Fulcrum Ride Signature Edition”, le scarpe in assoluto più leggere della nuova collezione Karhu Primavera-Estate 2012 (qui il post iniziale di presentazione di tutta la collezione, qui quello per le “Fast3”, qui quello per le “Forward3”, qui quello per le “Flow”).

“Racer” a confronto… nuove vs. vecchie!
La scarpa è la stessa che ho già usato (con grandi soddisfazioni!) in 2 maratone, 4 maratonine e 1 gara di 12,3 km (qui tutti i post a riguardo).
Al modello attuale hanno semplicemente cambiato colore (riprende la bandiera finlandese) e modificato leggermente il materiale della tomaia.
L’ho usata in questo allenamento mercoledì scorso, il primo un po’ più impegnativo, dieci giorni dopo la maratona, proprio per testare le gambe: 16 km totali con all’interno 15 volte i 300 m in 52” di media (quindi abbondantemente sotto i 3’00” al km) col recupero di 1’10” di corsetta… un ottimo riscontro!
Le impressioni sono le stesse del modello precedente (se interessati, leggetevi i vari post), ovviamente le sensazioni diverse dipendono dal chilometraggio: tra una scarpa nuova e una scarpa usata per circa 300 km, tenendo presente che per una superleggera (A1) sono già parecchi, le differenze sono notevoli!

-3 al lancio!


Solo tre giorni alla “Lucca Marathon” (partenza ore 9, qui ci si può iscrivere via mail per il live tracking, pettorale 129), con la seduta di stamattina (8,5 km lentissimi, dopo la seduta di ieri con all’interno un serie di 3 x 2 km a 3’22” al km, utile solo per ricordare alle gambe come dovranno correre gli ultimi chilometri della maratona…), la preparazione è definitivamente conclusa (vedi qui e qui gli ultimi due post per saperne di più).

Domani non uscirò a correre, mentre sabato mattina (alla solita ora) farò una sgambata di circa 6 km col finale in leggerissima progressione.

Le previsioni meteo danno parecchia pioggia (quindi umidità) con temperatura intorno ai 10° e un po’ di vento. Non mi lamento, ho visto di peggio!

Collegandomi al titolo (e alla foto!) del post, sentiamo i “Controllori di lancio”…

– Controllo scarpe: scelta tra “Karhu Racer Fulcrum Ride Signature Edition” (usate, nel colore precedente, alla “Turin Marathon 2011” e alla “Pisa Marathon 2011“) o “Karhu Flow Fulcrum Ride” (usate a Padova alla “Maratona S. Antonio 2012“). Al 99% userò le prime… “Per me è GO!”

– Controllo calze: scelta tra polpaccere “Compressport R2” (combinate con le calze “Compressport ProRacingSocks” corte) o le calze lunghe “Compressport Full SOCKS (with 3D.DOTS)“. In caso di pioggia userò la prima combinazione, le polpaccere vengono indossate anche durante la frazione a nuoto del triathlon proprio perché assorbono meno acqua… “Per me è GO!”

– Controllo abbigliamento: calzoncini corti e canottiera societaria, poi eventualmente (a seconda del clima) maglietta a compressione graduata senza maniche (probabile), manicotti a compressione graduata (difficile) e guanti (quasi impossibile)… “Per me è GO!”

– Controllo alimentazione: la base è quella del post dedicato (qui), con delle piccole variazioni riguardo alla tipologia degli alimenti, ma ne parlerò con calma e più approfonditamente tra qualche tempo… “Per me è GO!”

Quindi… chi preme il pulsante di lancio???

Mi è stato detto che ci saranno diversi atleti nella fascia tra 2h25′ e 2h30′, quindi spero di avere compagnia almeno fino a tre quarti di gara. Cercherò di essere il più regolare possibile almeno fino al 32° km (3’30” al km, passaggio alla mezza intorno a 1h13’30”), da lì inizierà la gara vera…

“Karhu” Primavera-Estate 2012, il riassuntone

Dopo quasi due mesi di utilizzo (mi sono arrivate a inizio aprile) e i vari post dedicati (qui quello iniziale di presentazione, più sotto quelli dedicati a ogni modello), avendo la fortuna (grazie della fiducia, Karhu!) di poterle utilizzare tutte e quattro in contemporanea, ecco come le alterno a seconda delle varie sedute di allenamento e delle varie gare.
Karhu Fast3 Fulcrum Ride (qui tutti i post)
Le più versatili, utilizzabili tranquillamente sia a ritmi veloci che a ritmi più lenti (dai 3’30” ai 5’30” al km).
Le uso per le corse lente di recupero, i lunghissimi, le corse lente, le corse in progressione.
Karhu Forward3 Fulcrum Ride (qui tutti i post)
Essendo leggermente meno morbide delle “Fast3”, le preferisco quando devo spingere un po’ di più.
Le uso per i lunghissimi in progressione, le corse in progressione, gli interval training lunghi, i fartlek.
Karhu Flow Fulcrum Ride (qui tutti i post)
Leggere e veloci come i modelli da gara, ma abbastanza ammortizzate.
Le uso per i medi, gli interval training, le ripetute con recupero di corsa.
Ottime in maratona (le ho usate a Padova correndo in 2h28’44”), le userò domenica alla “Cortina-Dobbiaco Run” (30 km, metà in leggera salita e metà in leggera discesa).
Karhu Racer Fulcrum Ride Signature Edition (qui tutti i post)
Modello da gara.
Le uso per le ripetute con recupero da fermo e in tutte le gare fino alla maratonina, col modello precedente di colore verde ho corso anche due maratone nel 2011 (Torino in 2h30’34” e Pisa in 2h29’44”).

Nuove “Karhu” Primavera-Estate 2012

Mi sono arrivati oggi a casa in anteprima (a giorni saranno disponibili anche sul sito ufficiale) tre nuovi modelli (categoria Neutre, suddivisa ulteriormente in tre sottocategorie) della collezione “Karhu” Primavera-Estate 2012.

In ordine di “arrivo” a casa Pitteri (a sinistra le prime arrivate)

In realtà, i nuovi modelli per tale categoria sono quattro (due quelli della categoria Stabili, uno da Trail), ma le “Racer Fulcrum Ride Signature Edition” (categoria “Neutral Race”) nel nuovo colore (che riprende la bandiera finlandese) non sono ancora disponibili.

Quindi, per ora mi devo “accontentare” (si fa per dire eh, grazie “Karhu Nordic AB” e “Karhu Italia”!) delle “Flow Fulcrum Ride“, delle “Forward3 Fulcrum Ride” (entrambe categoria “Neutral Performance”) e delle “Fast3 Fulcrum Ride” (categoria Neutral “Training”), che vanno a fare compagnia alle due “Fast2 Fulcrum Ride” (nella prima versione color verde ormai messa da parte avendo raggiunto i 1.200 km, e in quella successiva color porpora, attualmente intorno ai 400 km) e alle “Racer Fulcrum Ride” (circa 250 km per 2 maratone, 4 maratonine e la gara di 12,3 km di domenica scorsa).

Non ho inserito volontariamente la categoria di appartenenza in base al peso (A1, A2 e A3) in quanto, come già specificato alla fine di questo post, ormai è un concetto superato: scarpe più leggere possono essere meno “performanti” di scarpe più pesanti e viceversa.
Infatti, dopo aver pesato le scarpe, ho scoperto che le “Fast3” sono più leggere delle “Forward3”, ma dichiaratamente meno “veloci”!

Qui trovate tutti i miei post relativi alle scarpe “Karhu” finora utilizzate, qui invece quelli dedicati alle “Fast2” e qui quelli dedicati alle “Racer”.

Come accennato poco sopra, per curiosità stasera ho pesato tutte le scarpe.
Normalmente i pesi dichiarati e pubblicati sui vari siti e giornali sono relativi alla misura 9 US, quelli di seguito sono ovviamente riferiti alle mie (10,5 US), quindi per forza di cose leggermente diversi.

In ordine di peso (dalla più leggera)…

In ordine di peso (a sinistra le più leggere)

“Karhu Racer Fulcrum Ride”: 248 g
“Karhu Flow Fulcrum Ride”: 280 g
“Karhu Fast2 Fulcrum Ride”: 298 g
“Karhu Fast2 Fulcrum Ride”: 298 g
“Karhu Fast3 Fulcrum Ride”: 306 g
“Karhu Forward3 Fulcrum Ride”: 316 g
Ora mi serve qualche giorno per testarle, a breve quindi le prime impressioni.

Dedicherò inizialmente un post per ogni nuovo modello, ma mi servono almeno un paio di uscite ciascuno per farmi un’idea precisa.

Guardandole e semplicemente calzandole per camminarci un po’ per casa, si nota la solita cura dei dettagli e l’estrema morbidezza della tomaia, oltre all’avanpiede molto scarico, quindi confermo quanto scritto a suo tempo in questo e in quest’altro post.

Aggiungo solo una prima impressione avuta con le “Fast3”: la sensazione di “caduta in avanti” è ancora più evidente rispetto alla versione precedente!

Karhu-aggiornamento per Karhu-amici

Piccolo aggiornamento relativo alle scarpe “Karhu” (qui tutti i post con le mie recensioni). Finora ho avuto la possibilità, grazie al contributo della “Karhu Nordic AB” e di “Karhu Italia”, di testare questi due modelli: la “Fast2 Fulcrum Ride” (categoria A2/A3) e le “Racer Fulcrum Ride” (categoria A1).
Anche due miei compagni di squadra, incuriositi dalle recensioni, hanno acquistato online questi due modelli: la “Forward2 Fulcrum Ride” (categoria A3/A2) e la “Fluid Fulcrum Ride” (categoria A3).
Praticamente sono tutti i modelli “neutri” (mancherebbe solo la “Flow Fulcrum Ride“, A2/A1 disponibile anche in versione invernale water proof).
Parto dalle più leggere…
Col rischio di risultare ripetitivo (leggi terz’ultimo paragrafo…), cosa aggiungere al fatto che le ho appunto usate in gara solo in occasione di una maratonina (vinta) e di una maratona (con personal best)? Se non ricordo male, si usa dire “Non c’è due senza tre!”, quindi vedremo domenica prossima alla Pisa Marathon
Qui tutti i post a riguardo.
Karhu Fast2 Fulcrum Ride (categoria A2/A3)
1.000 km superati e le uso ancora! Niente da aggiungere, soprattutto tenendo presente che solo in un’occasione ho superato i 900 km, ed era una A3!
Qui tutti i post a riguardo.
Karhu Forward2 Fulcrum Ride (categoria A3/A2)
Le usa il mio compagno di squadra (e di allenamenti!) Rocco, per ritmi dai 3’30” in su. Abbondantemente superati gli 800 km, anche lui è rimasto piacevolmente sorpreso dalla comodità (unita alla reattività) e dalla durata.
Le usa il mio compagno di squadra e triathleta (IronMan finisher!!!) Luigi. Ne parla qui e soprattutto qui.
N. B. Le categorie tra parentesi le ho inserite io, anche se ormai da un paio d’anni direi che sono belle che superate. Una volta facevano riferimento solo al peso della scarpa (preso sulla misura 9 US, sotto i 250 g per le “A1”, tra 250 g e 299 g per le “A2”, sopra i 300 g per le “A3”, poi le stabili “A4” solo per chi ha problemi di iperpronazione), ora con i nuovi materiali e la nuova “filosofia” che si sta affermando (scarpe meno ammortizzate e strutturate per garantire maggiore libertà al piede e quindi favorire un graduale ritorno alla corsa “natural”) le categorie servono più che altro per distinguerne l’utilizzo, tenendo sempre presenti le caratteristiche fisiche e soprattutto “prestazionali” dell’utilizzatore.
Sul sito ufficiale trovate anche tutte le informazioni che stanno alla base della filosofia “Fulcrum”: per dirla in poche righe, cercano di favorire la corsa in avanti grazie a un buon dislivello tacco-punta.
Per chi è più lento, si tratta di facilitare e velocizzare il movimento di “rullata”.
Per chi è più veloce e corre prevalentemente di avanpiede, il fatto di averlo abbastanza “scarico” in tutti i modelli permette al piede di muoversi in tutta libertà.